TUTELA DEL CAPITALE E GESTIONE DEI RISCHI D'IMPRESA: le soluzioni assicurative nei modelli di governance
- Maria Vittoria Pompa

- 25 set
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 14 ott

In un mercato sempre più competitivo e regolamentato, l’adozione di strumenti avanzati di risk management – dai principi mutualistici alla riassicurazione – si conferma un pilastro essenziale per assicurare alle imprese stabilità, continuità operativa e prospettive di crescita.
All’interno del sistema assicurativo, un ruolo centrale è ricoperto dalla determinazione del premio, ossia il corrispettivo economico della copertura del rischio. L’articolo 32, comma 1, del Codice delle Assicurazioni Private (D.Lgs. n. 209/2005) stabilisce che:
«I premi devono essere calcolati per ciascuna tariffa sulla base di ipotesi attuariali adeguate, tali da permettere all’impresa, mediante i premi e i relativi proventi finanziari, di far fronte ai costi di acquisizione, gestione e liquidazione e, soprattutto, di adempiere puntualmente agli obblighi contrattuali assunti nei confronti degli assicurati, ivi inclusa la costituzione delle necessarie riserve tecniche per ciascun contratto.»
La normativa vigente impone, dunque, alle compagnie l’utilizzo di modelli tecnico-gestionali rigorosi, fondati su analisi statistiche e attuariali che tengano conto di variabili quali probabilità del rischio, durata contrattuale, costi operativi, rendimenti attesi e clausole specifiche.
Nel ramo vita, ad esempio, il diritto di riscatto consente al contraente di estinguere anticipatamente il contratto ottenendo una quota della riserva matematica maturata. Per l’impresa assicurativa ciò si traduce in un deflusso di liquidità da pianificare con attenzione, integrando il tasso di riscatto nei modelli attuariali.
Su queste premesse si colloca l’offerta di A.S. Consulting, che propone alle imprese strumenti assicurativi strategici: coperture per responsabilità civile aziendale, polizze per il Trattamento di Fine Mandato (TFM) e Key Man, oltre a soluzioni di welfare aziendale e trattamenti integrativi di fine rapporto. Strumenti concepiti non solo come protezione del rischio, ma come leve di governance, tutela del capitale umano e garanzia di continuità operativa per le organizzazioni produttive.
➤ RC AZIENDALE: gestione strategica del rischio d’impresa
La polizza di Responsabilità Civile Aziendale rappresenta uno strumento essenziale di gestione del rischio, pensato per tutelare l’impresa e i suoi dipendenti dai molteplici pericoli connessi all’attività produttiva. Le coperture possono riguardare sia i danni materiali (a beni, strutture, impianti e attrezzature), sia i danni verso terzi – dipendenti, collaboratori, clienti o fornitori – contribuendo così a salvaguardare la continuità operativa e la solidità patrimoniale dell’azienda.
Con la Legge di Bilancio 2024, successivamente modificata dal Decreto Milleproroghe, il legislatore ha introdotto l’obbligo, per tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia di stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali (terremoti, frane, alluvioni, esondazioni e altri fenomeni analoghi).
L’obbligo, inizialmente previsto con decorrenza dal 1° gennaio 2025, è stato prorogato al 31 marzo 2025 per le grandi imprese, mentre è stato differito al 1° ottobre 2025 per le medie imprese e al 1° gennaio 2026 per le micro e piccole imprese. Il decreto attuativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha definito requisiti, modalità e caratteristiche tecniche delle coperture, stabilendo che la polizza debba garantire almeno la protezione dei danni diretti a terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali.
La mancanza di tale assicurazione non espone soltanto l’impresa a gravi rischi finanziari, ma può anche precludere l’accesso a finanziamenti pubblici, misure agevolative e fondi di emergenza in caso di calamità.
➤ POLIZZA WELFARE AZIENDALE: valorizzare il capitale umano e favorire la crescita
La polizza welfare aziendale è uno degli strumenti più efficaci delle moderne politiche di benessere organizzativo. Consente all’impresa di offrire benefici concreti e personalizzati, in linea con le proprie strategie interne e con le esigenze di dipendenti, amministratori e collaboratori.
Nel quadro normativo attuale, è prevista la possibilità per le imprese di dedurre annualmente fino a 2.000 euro per ciascun lavoratore con figli fiscalmente a carico e fino a 1.000 euro per ciascun lavoratore privo di figli.
Tali importi, erogati sotto forma di benefit non monetari, rientrano tra le disposizioni dell’art. 51, comma 3, del TUIR e accrescono, in ottica di total compensation, il valore percepito della retribuzione netta.
Le coperture attivabili spaziano dalle assicurazioni sanitarie integrative alle polizze contro infortuni o malattie invalidanti, fino alle assicurazioni sulla vita a tutela dei familiari.
In un tessuto imprenditoriale diffuso come quello italiano, le politiche di welfare aziendale generano benefici sociali e rafforzano il ruolo delle imprese come motori di sviluppo responsabile. La polizza welfare non è dunque solo un vantaggio fiscale, ma un investimento strategico per valorizzare il capitale umano, sostenere la produttività e garantire la sostenibilità economica dell’organizzazione, in linea con le migliori pratiche di gestione delle risorse umane e con le priorità istituzionali di un welfare moderno e inclusivo.
➤ POLIZZA TFM: protezione e pianificazione per le figure apicali
Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) rappresenta uno strumento giuridico e finanziario strategico per le società di capitali che desiderano pianificare l’erogazione di un’indennità a favore di amministratori, membri del consiglio di amministrazione o dirigenti al termine del mandato.
Attraverso una polizza assicurativa specifica, il TFM consente non solo di garantire una retribuzione differita, ma anche di ottimizzare la gestione della liquidità aziendale e il relativo trattamento fiscale.
Il TFM è applicabile alle società di capitali (S.r.l., S.r.l.s., S.p.A.), dove l’amministratore non è solo lavoratore subordinato o socio, previa previsione statutaria o delibera assembleare che definisca importi, modalità di calcolo e condizioni di erogazione. Nelle società di persone (S.n.c., S.a.s.) è possibile solo tramite modifica statutaria approvata.
Il TFM permette di accantonare annualmente una somma a favore del soggetto che ricopre una carica societaria, tipicamente l’amministratore, durante la durata del mandato. L’indennità maturata viene erogata alla cessazione dell’incarico, indipendentemente dalla causa di conclusione dello stesso, sia essa la scadenza naturale, le dimissioni o la revoca.
L’applicazione di tale strumento comporta vantaggi sia per l’impresa sia per il beneficiario: l’amministratore beneficia di una forma di tutela economica differita, mentre la società può programmare con maggiore efficacia le proprie uscite finanziarie, garantendo una gestione strutturata delle risorse.
Dal punto di vista fiscale, le somme accantonate sono deducibili dal reddito imponibile, se rispettano i requisiti normativi (delibera assembleare preventiva, congruità dell’importo, imputazione per competenza). L’importo deve rientrare nei limiti di congruità stabiliti dall’Amministrazione Finanziaria, generalmente fino al 30% del fatturato annuo.
La polizza a capitale differito garantisce, inoltre, la segregazione del capitale, rendendolo inaccessibile a creditori terzi e destinato esclusivamente al beneficiario. L’erogazione del TFM al termine del mandato è soggetta a tassazione secondo il regime dei redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, con possibilità di applicazione della tassazione separata qualora ricorrano determinati requisiti.
➤ POLIZZA KEY MAN: salvaguardia del capitale umano e continuità aziendale
La Polizza Key Man è uno strumento assicurativo strategico pensato per proteggere la continuità gestionale e la solidità finanziaria dell’impresa in caso di eventi che coinvolgano risorse apicali, il cui contributo è determinante per il successo aziendale.
Derivata dalla Temporanea Caso Morte (TCM), tale copertura è adattata al contesto imprenditoriale per tutelare il rischio di decesso, invalidità permanente o inabilità temporanea di figure direttive o tecnico-specialistiche chiave. Diversamente dalle TCM tradizionali, la Key Man prevede che contraente e beneficiario coincidano con l’impresa, che riceve direttamente l’indennizzo.
L’adozione della Polizza Key Man risulta particolarmente indicata per società di capitali e realtà imprenditoriali organizzate, interessate a mitigare l’impatto economico e organizzativo connesso alla perdita di figure strategiche, quali amministratori delegati, soci fondatori, dirigenti d’area e professionisti altamente qualificati. In caso di sinistro, l’indennizzo può essere impiegato per garantire la continuità operativa, coprire i costi di ricerca e inserimento di un sostituto e mitigare eventuali rallentamenti.
➤ PREVIDENZA, TFR e OIC 31: strumenti integrati per sicurezza e sostenibilità
La previdenza complementare, disciplinata dal D.Lgs. 252/2005, costituisce il secondo pilastro del sistema pensionistico. L’adesione è volontaria e aperta a tutte le categorie di lavoratori, con un montante alimentato dai contributi del lavoratore, del datore di lavoro e dal conferimento del TFR maturando. Le risorse confluiscono in fondi pensione negoziali, fondi aperti o PIP, sottoposti alla vigilanza della COVIP.
Per il lavoratore, la previdenza complementare consente di colmare il divario pensionistico, offrendo vantaggi fiscali rilevanti: deducibilità fino a € 5.164,57, tassazione agevolata dei rendimenti e delle prestazioni, e maggiore flessibilità nelle modalità di accesso. Per l’impresa, rappresenta uno strumento di welfare e competitività: i contributi sono interamente deducibili, il TFR viene esternalizzato riducendo le passività patrimoniali, senza incidere su reddito e contribuzione obbligatoria.
In tale contesto, il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), disciplinato dall’art. 2120 c.c., costituisce una forma di retribuzione differita, accantonata mensilmente nella misura di RAL/13,5 e rivalutata annualmente dell’1,5% più il 75% dell’indice ISTAT. Alla cessazione del rapporto, il TFR viene corrisposto in unica soluzione (o, in casi specifici, ratealmente) ed è soggetto a tassazione separata ai sensi dell’art. 17 TUIR. Il TFR maturando può essere destinato alla previdenza complementare o al Fondo Tesoreria INPS, con impatti significativi sulla pianificazione finanziaria e sulle politiche di welfare aziendale.
Dal punto di vista contabile, il Principio OIC 31 regola i fondi per rischi e oneri, incluso il TFR, stabilendo modalità precise di accantonamento e rivalutazione secondo la normativa vigente.
L’adozione di polizze assicurative dedicate (OIC 31) permette di gestire in modo programmato oneri futuri stimabili — dal TFR a interventi straordinari o piani di ristrutturazione — garantendo deducibilità fiscale, valorizzazione del capitale e maggiore flessibilità nella gestione della liquidità aziendale, nel pieno rispetto del principio di competenza.



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